Abbiamo
citato la menta piperita perché è una delle varietà più note, in
realtà esistono decine di ibridi più o meno famosi e quasi tutti
vantano le stesse proprietà. Anzi, la menta piperita stessa, che è
in assoluto la più conosciuta e utilizzata è un ibrido tra varietà
più antiche, la menta
acquatica e la menta
spicata.
Alcune
specie rientrano anche nel nostro quotidiano, solo che non ne
conosciamo il nome botanico. La menta
pulegium, ad
esempio, è famosa in tutto il lazio con il nome improprio di
"mentuccia", utilizzata abbondantemente nella preparazione
di alcuni piatti regionali, come i famosi carciofi alla romana dove
spicca come erba aromatica principale. Nell'antichità
era famosa
per allontanare i
parassiti tanto che il
suo nome pulegium
deriva dal latino pulex,
ovvero
pulce.
Bisognerebbe
rotolarci i gatti come fettine panate, almeno potremmo evitare l'uso
di antiparassitari chimici! Peccato che i teneri
micini
non gradiscano le erbe aromatiche,
anche se la menta è una delle poche che potrebbero tollerare.
In
teoria, perché in pratica se gli si sventola sotto il naso qualcosa
di profumato, il nostro felino ci guarda male. Molto male.
Almeno
il mio.
Accantoniamo
il gatto e proseguiamo con le varietà di menta che sicuramente sono
più profumate.
La
menta glacialis e la menta arvensis sono invece quelle
con la più alta concentrazione del principio attivo più famoso
della menta, il mentolo, utilizzato largamente in profumeria,
per confezionare farmaci, nei dentifrici e nei detergenti in generale
e nel settore alimentare come aromatizzante. Il mentolo è anche il
responsabile della maggior parte degli effetti teraputici della
menta.
Una
curiosità: esiste una variante giapponese della arvensis che
cresce esclusivamente su terreni vulcanici e che pare vanti delle
proprietà molto più marcate rispetto ad altre tipologie di menta.
Sicuramente è più piccola, selvatica e ha quantità di mentolo più
elevate.
O
forse è solo l'ennesimo boom pubblicitario erboristico: ogni anno
viene "chiacchierata" una pianta in particolare,
elogiandone le mille virtù come se fosse stata scoperta in quel
momento e non da migliaia di anni e viene semplicemente posta al
centro della scena. State sicuri che i marchi più in vista
produrranno delle confezioni di capsule o flaconi di sciroppo proprio
a base alla pubblicizzatissima di turno.
Un'altra
menta ormai molto diffusa è la varietà citrata, più nota
con il nome di menta bergamotto, dalle foglie non verdi ma
tendenti al rosso e dalla caratteristica nota agrumata. Ottima per
aromatizzare il tè.
Da
qualche tempo gira anche una menta mohito, sicuramente una
varietà molto più recente e che prende il nome dal famoso cocktail
a base di menta, lime, rum e zucchero di canna; pare che questa
menta, dal gusto più delicato e meno pungente delle altre, sia il
segreto per la preparazione originale del mohito.
Chiudiamo
con l'ancora diversa menta marocchina, utilizzata per preparare il
famoso tè del Marocco: denso, dolcissimo e dal profumo
inconfondibile di questa particolare menta dalle foglie aghiformi,
simili a quelle del rosmarino. Ho depredato la mia pianta molto
spesso per prepararlo.
Comunque,
a prescindere dalle singole varietà, abbiamo detto che tutte le
specie o sottospecie vantano più o meno le stesse proprietà.
La
menta ha una spiccata attività sull'apparato digerente e su
quello respiratorio.
Si
occupa di presenziare e intervenire in tutte le fasi della
digestione: è sia un ottimo aperitivo, ovvero in grado di stimolare
il senso della fame dove non c'è, che un miracoloso digestivo in
caso la fame abbia invece preso il sopravvento.
Una
tazza di infuso di menta piperita (o altra specie) vi aiuterà a
digerire il superpranzo di nonna Pina e vi lascerà anche un'ottima
bocca. Non a caso, il suo principio attivo più famoso, il mentolo,
è noto per combattere l'alitosi. Ha un'azione marcata sul fegato,
perché aumenta la produzione di bile e il suo olio essenziale pare
sia in grado di contribuire all'eliminazione dei calcoli biliari. E'
raccomandata dunque nelle digestioni difficili, nella nausea, nelle
aerofagie e nelle intossicazioni gastrointestinali. Un tempo si
prescriveva anche nella tosse convulsa, unita a un pizzico di fiori
di lavanda.
Se
non avete ancora provato il sapore di lavanda e menta insieme, che
abbiate la tosse o meno, fatelo perché è una vera scoperta;
ovviamente con questo caldo potete berla tiepida o addirittura
trattarla come una buona bibita da tenere in frigo, magari
dolcificandola con un po' di zucchero di canna o della polvere di
stevia. Una delizia da assaporare al posto della classica limonata
estiva.
I
medici una volta la raccomandavano come stimolante per chiunque
soffrisse di debolezza generale, dovuta a malattie in corso o appena
terminate, in cui il paziente aveva bisogno di riprendersi e di
rimettere in moto le naturali funzioni dell'organismo.
Per
il mal di testa si usava spesso strofinare delle foglie di menta
sulle tempie, dato che è molto attiva sul sistema nervoso. Dopo
vedremo come.
Per
l'apparato respiratorio, come dicevamo, è una vera e propria
panacea. Espettorante e spasmolitica, la menta deve gran parte dei
suoi effetti terapeutici al mentolo che ha un ottimo potere
antisettico. Talmente potente che medici come il dottor Koch, noto
per il suo bacillo, sperimentò che in una soluzione allo 0,50 per
cento, l'olio essenziale di menta distrugge i bacilli del colera.
Altri
medici stabilirono che non c'era nulla di meglio per sterminare i
germi di origine parassitaria come la difterite e la tisi, oltre il
colera.
Da
notare che in questi ultimi casi si parla di olio essenziale di
menta, non della pianta intera. E questi utilizzi sarebbe meglio
lasciarli ai professionisti.
Ricordiamo
che il mentolo è il responsabile della maggior parte degli effetti
terapeutici della menta. Ma non di tutti. L'olio essenziale è
sicuramente un concentrato di mentolo, ma non è detto che sia da
preferire in tutti i casi. Ad esempio, è indicato per tutte le
irritazioni della pelle, essendo un antipruriginoso, ma in diluizioni
appena superiori all'uno per cento, diventa irritante a sua volta. Ad
alte dosi è tossico, quindi molto più difficile da maneggiare rispetto ad
una semplice tisana... che contiene anche mentolo, oltre a
tutti gli altri componenti della pianta che nel loro complesso hanno
un senso e un'utilità ben definita. A meno che non ricompaia il
colera o simili, è sempre l'insieme che funziona meglio rispetto
all'isolamento di un singolo componente.
E
vale tanto per gli umani che per le piante.
Lasciamo
il colera ai tempi che furono e torniamo ai neanche troppo banali
raffreddori e influenze, dato che possono colpire con intensità
molto variabili. In tutti i casi, diverse tazze di infuso di menta al
giorno (non certo una sola) apporteranno un deciso sollievo per tosse
secca, asma, costipazioni bronchiali, sinusite e abbassamenti di
voce, insomma tutte le manifestazioni sintomatiche delle malattie da
raffreddamento. Il potere antisettico del mentolo, d'altra parte,
come arriva a dare fastidio ai patogeni che provocano ad esempio, la
diarrea, allo stesso modo infastidisce l'azione batterica a livello
respiratorio. Arriva ovunque.
Per
uso esterno gli utilizzi della menta sono altrettanto variegati.
I
lavaggi e le frizioni con acqua di menta sono di efficacia più che
collaudata; per i dolori reumatici si utilizzavano i bagni e
successivamente le frizioni con olio essenziale (sempre diluito), o
anche per le nevralgie facciali o l'emicrania. Si possono fare dei
gargarismi per gengivite, stomatite o semplicemente per profumare
l'alito. E se avete preparato troppo infuso e non avete più voglia
di berlo, non gettatelo via: intingendo un batuffolo di ovatta,
diventa un ottimo tonico per il viso oppure applicandolo sul cuoio
capelluto senza risciacquare fungerà da astringente per i capelli
eccessivamente grassi e aiuterà a combattere la forfora.
C'era
una vecchia diatriba su questa pianta, ovvero menti brillanti che
sostenevano esattamente l'uno l'opposto dell'altro: Ippocrate e
Aristotele la giudicavano anafrodisiaca mentre il Mattioli e altri
sostenevano che invece favorisse la libido.
Gli
ebrei cospargevano di menta il letto degli sposi novelli e veniva
utilizzata dalle fattucchiere nelle preparazioni di filtri d'amore.
Gli
antichi romani proibirono addirittura con una legge di piantare e
utilizzare la menta in tempi di guerra perché si credeva che
esercitasse "un'azione deleteria sulla secrezione seminale e che
deprimesse coraggio e virilità".
Chi
aveva ragione?
Dioscoride
spiegò che pur accendendo il desiderio sessuale, renderebbe le donne
sterili: applicata preventivamente, ostacolerebbe il concepimento
impedendo al liquido seminale di coagularsi. O almeno questo si
credeva.
Presa
in grande quantità, indebolirebbe anche l'organismo..come farebbe
qualunque sostanza di cui si tende ad abusare. Forse è per questo
che se ne vietava l'uso durante la guerra, ossessione del genere
umano da sempre.
Abbiamo
menzionato la parola "gelo" associata alla menta. Ogni
volta che assaggiamo o utilizziamo un prodotto esterno a base di
menta proviamo un brivido di freddo...o al massimo di fresco, in
estate. Eppure non ci sono variazioni reali di temperatura. E allora
perché?
Esattamente
come fa la capsaicina, principio attivo del peperoncino, il mentolo
inganna il nostro cervello con un complicato meccanismo di
neurotrasmettitori e recettori che non stiamo qui a sviscerare,
facendogli credere che ci sia qualcosa di gelido mentre invece è
tutto falso. E' questa la famosa azione della menta sul sistema
nervoso. E questo inganno permette mille e più benefici. Pensiamo ad
esempio agli stati infiammatori, disturbi chiaramente provocati da
eccesso di calore; applicando un semplice unguento alla menta, il
recettore responsabile comunica subito al cervello il cambio di
temperatura, placando immediatamente il bruciore fastidioso (e spesso
anche doloroso) dell'infiammazione e apportando un istantaneo
sollievo.
Il
nostro corpo può così beneficiare degli effetti del freddo anche in
piena canicola. Approfittatene a piene mani con uno sciroppo o un
gelato di menta fatti in casa o se volete le maniere forti prendete
un flacone da 100 ml con spruzzatore, riempitelo di acqua distillata
e aggiungete una o due gocce di olio essenziale puro di menta.
Agitate e spruzzate senza pietà su tutto il corpo, evitando le
mucose e gli occhi, chiaramente.
Non
vi sentite già un po' più freschi?