sabato 16 luglio 2016

Gelo d'estate: la menta piperita


Abbiamo citato la menta piperita perché è una delle varietà più note, in realtà esistono decine di ibridi più o meno famosi e quasi tutti vantano le stesse proprietà. Anzi, la menta piperita stessa, che è in assoluto la più conosciuta e utilizzata è un ibrido tra varietà più antiche, la menta acquatica e la menta spicata.

Alcune specie rientrano anche nel nostro quotidiano, solo che non ne conosciamo il nome botanico. La menta pulegium, ad esempio, è famosa in tutto il lazio con il nome improprio di "mentuccia", utilizzata abbondantemente nella preparazione di alcuni piatti regionali, come i famosi carciofi alla romana dove spicca come erba aromatica principale. Nell'antichità era famosa per allontanare i parassiti tanto che il suo nome pulegium deriva dal latino pulex, ovvero pulce.

Bisognerebbe rotolarci i gatti come fettine panate, almeno potremmo evitare l'uso di antiparassitari chimici! Peccato che i teneri micini non gradiscano le erbe aromatiche, anche se la menta è una delle poche che potrebbero tollerare.

In teoria, perché in pratica se gli si sventola sotto il naso qualcosa di profumato, il nostro felino ci guarda male. Molto male.

Almeno il mio.



Accantoniamo il gatto e proseguiamo con le varietà di menta che sicuramente sono più profumate.



La menta glacialis e la menta arvensis sono invece quelle con la più alta concentrazione del principio attivo più famoso della menta, il mentolo, utilizzato largamente in profumeria, per confezionare farmaci, nei dentifrici e nei detergenti in generale e nel settore alimentare come aromatizzante. Il mentolo è anche il responsabile della maggior parte degli effetti teraputici della menta.

Una curiosità: esiste una variante giapponese della arvensis che cresce esclusivamente su terreni vulcanici e che pare vanti delle proprietà molto più marcate rispetto ad altre tipologie di menta. Sicuramente è più piccola, selvatica e ha quantità di mentolo più elevate.

O forse è solo l'ennesimo boom pubblicitario erboristico: ogni anno viene "chiacchierata" una pianta in particolare, elogiandone le mille virtù come se fosse stata scoperta in quel momento e non da migliaia di anni e viene semplicemente posta al centro della scena. State sicuri che i marchi più in vista produrranno delle confezioni di capsule o flaconi di sciroppo proprio a base alla pubblicizzatissima di turno.

Un'altra menta ormai molto diffusa è la varietà citrata, più nota con il nome di menta bergamotto, dalle foglie non verdi ma tendenti al rosso e dalla caratteristica nota agrumata. Ottima per aromatizzare il tè.

Da qualche tempo gira anche una menta mohito, sicuramente una varietà molto più recente e che prende il nome dal famoso cocktail a base di menta, lime, rum e zucchero di canna; pare che questa menta, dal gusto più delicato e meno pungente delle altre, sia il segreto per la preparazione originale del mohito.

Chiudiamo con l'ancora diversa menta marocchina, utilizzata per preparare il famoso tè del Marocco: denso, dolcissimo e dal profumo inconfondibile di questa particolare menta dalle foglie aghiformi, simili a quelle del rosmarino. Ho depredato la mia pianta molto spesso per prepararlo.



Comunque, a prescindere dalle singole varietà, abbiamo detto che tutte le specie o sottospecie vantano più o meno le stesse proprietà.


 

La menta ha una spiccata attività sull'apparato digerente e su quello respiratorio.

Si occupa di presenziare e intervenire in tutte le fasi della digestione: è sia un ottimo aperitivo, ovvero in grado di stimolare il senso della fame dove non c'è, che un miracoloso digestivo in caso la fame abbia invece preso il sopravvento.

Una tazza di infuso di menta piperita (o altra specie) vi aiuterà a digerire il superpranzo di nonna Pina e vi lascerà anche un'ottima bocca. Non a caso, il suo principio attivo più famoso, il mentolo, è noto per combattere l'alitosi. Ha un'azione marcata sul fegato, perché aumenta la produzione di bile e il suo olio essenziale pare sia in grado di contribuire all'eliminazione dei calcoli biliari. E' raccomandata dunque nelle digestioni difficili, nella nausea, nelle aerofagie e nelle intossicazioni gastrointestinali. Un tempo si prescriveva anche nella tosse convulsa, unita a un pizzico di fiori di lavanda.

Se non avete ancora provato il sapore di lavanda e menta insieme, che abbiate la tosse o meno, fatelo perché è una vera scoperta; ovviamente con questo caldo potete berla tiepida o addirittura trattarla come una buona bibita da tenere in frigo, magari dolcificandola con un po' di zucchero di canna o della polvere di stevia. Una delizia da assaporare al posto della classica limonata estiva.



I medici una volta la raccomandavano come stimolante per chiunque soffrisse di debolezza generale, dovuta a malattie in corso o appena terminate, in cui il paziente aveva bisogno di riprendersi e di rimettere in moto le naturali funzioni dell'organismo.

Per il mal di testa si usava spesso strofinare delle foglie di menta sulle tempie, dato che è molto attiva sul sistema nervoso. Dopo vedremo come.



Per l'apparato respiratorio, come dicevamo, è una vera e propria panacea. Espettorante e spasmolitica, la menta deve gran parte dei suoi effetti terapeutici al mentolo che ha un ottimo potere antisettico. Talmente potente che medici come il dottor Koch, noto per il suo bacillo, sperimentò che in una soluzione allo 0,50 per cento, l'olio essenziale di menta distrugge i bacilli del colera.
Altri medici stabilirono che non c'era nulla di meglio per sterminare i germi di origine parassitaria come la difterite e la tisi, oltre il colera.

Da notare che in questi ultimi casi si parla di olio essenziale di menta, non della pianta intera. E questi utilizzi sarebbe meglio lasciarli ai professionisti.

Ricordiamo che il mentolo è il responsabile della maggior parte degli effetti terapeutici della menta. Ma non di tutti. L'olio essenziale è sicuramente un concentrato di mentolo, ma non è detto che sia da preferire in tutti i casi. Ad esempio, è indicato per tutte le irritazioni della pelle, essendo un antipruriginoso, ma in diluizioni appena superiori all'uno per cento, diventa irritante a sua volta. Ad alte dosi è tossico, quindi molto più difficile da maneggiare rispetto ad una semplice tisana... che contiene anche mentolo, oltre a tutti gli altri componenti della pianta che nel loro complesso hanno un senso e un'utilità ben definita. A meno che non ricompaia il colera o simili, è sempre l'insieme che funziona meglio rispetto all'isolamento di un singolo componente.

E vale tanto per gli umani che per le piante.



Lasciamo il colera ai tempi che furono e torniamo ai neanche troppo banali raffreddori e influenze, dato che possono colpire con intensità molto variabili. In tutti i casi, diverse tazze di infuso di menta al giorno (non certo una sola) apporteranno un deciso sollievo per tosse secca, asma, costipazioni bronchiali, sinusite e abbassamenti di voce, insomma tutte le manifestazioni sintomatiche delle malattie da raffreddamento. Il potere antisettico del mentolo, d'altra parte, come arriva a dare fastidio ai patogeni che provocano ad esempio, la diarrea, allo stesso modo infastidisce l'azione batterica a livello respiratorio. Arriva ovunque.

Per uso esterno gli utilizzi della menta sono altrettanto variegati.

I lavaggi e le frizioni con acqua di menta sono di efficacia più che collaudata; per i dolori reumatici si utilizzavano i bagni e successivamente le frizioni con olio essenziale (sempre diluito), o anche per le nevralgie facciali o l'emicrania. Si possono fare dei gargarismi per gengivite, stomatite o semplicemente per profumare l'alito. E se avete preparato troppo infuso e non avete più voglia di berlo, non gettatelo via: intingendo un batuffolo di ovatta, diventa un ottimo tonico per il viso oppure applicandolo sul cuoio capelluto senza risciacquare fungerà da astringente per i capelli eccessivamente grassi e aiuterà a combattere la forfora.
  



C'era una vecchia diatriba su questa pianta, ovvero menti brillanti che sostenevano esattamente l'uno l'opposto dell'altro: Ippocrate e Aristotele la giudicavano anafrodisiaca mentre il Mattioli e altri sostenevano che invece favorisse la libido.

Gli ebrei cospargevano di menta il letto degli sposi novelli e veniva utilizzata dalle fattucchiere nelle preparazioni di filtri d'amore.

Gli antichi romani proibirono addirittura con una legge di piantare e utilizzare la menta in tempi di guerra perché si credeva che esercitasse "un'azione deleteria sulla secrezione seminale e che deprimesse coraggio e virilità".

Chi aveva ragione?

Dioscoride spiegò che pur accendendo il desiderio sessuale, renderebbe le donne sterili: applicata preventivamente, ostacolerebbe il concepimento impedendo al liquido seminale di coagularsi. O almeno questo si credeva.

Presa in grande quantità, indebolirebbe anche l'organismo..come farebbe qualunque sostanza di cui si tende ad abusare. Forse è per questo che se ne vietava l'uso durante la guerra, ossessione del genere umano da sempre.



Abbiamo menzionato la parola "gelo" associata alla menta. Ogni volta che assaggiamo o utilizziamo un prodotto esterno a base di menta proviamo un brivido di freddo...o al massimo di fresco, in estate. Eppure non ci sono variazioni reali di temperatura. E allora perché?

Esattamente come fa la capsaicina, principio attivo del peperoncino, il mentolo inganna il nostro cervello con un complicato meccanismo di neurotrasmettitori e recettori che non stiamo qui a sviscerare, facendogli credere che ci sia qualcosa di gelido mentre invece è tutto falso. E' questa la famosa azione della menta sul sistema nervoso. E questo inganno permette mille e più benefici. Pensiamo ad esempio agli stati infiammatori, disturbi chiaramente provocati da eccesso di calore; applicando un semplice unguento alla menta, il recettore responsabile comunica subito al cervello il cambio di temperatura, placando immediatamente il bruciore fastidioso (e spesso anche doloroso) dell'infiammazione e apportando un istantaneo sollievo.

Il nostro corpo può così beneficiare degli effetti del freddo anche in piena canicola. Approfittatene a piene mani con uno sciroppo o un gelato di menta fatti in casa o se volete le maniere forti prendete un flacone da 100 ml con spruzzatore, riempitelo di acqua distillata e aggiungete una o due gocce di olio essenziale puro di menta. Agitate e spruzzate senza pietà su tutto il corpo, evitando le mucose e gli occhi, chiaramente.

Non vi sentite già un po' più freschi?