domenica 26 luglio 2015

Il nome della rosa

Paura, eh?
Tranquilli, le pagine di questo post non contengono veleno virtuale e non ci sono frati investigatori o monaci pazzi, fanatici e assassini. Spero che il buon professore non me ne voglia per aver profanato il suo capolavoro :)

Come avrete intuito oggi parliamo della rosa e del suo nome, che evoca giardini lontani e notti odorose.


Alfredo Cattabiani, dedicò alla rosa il primo capitolo del suo libro “Florario”, summa di tutto lo scibile su mitologia e simbologia del regno vegetale, e lo chiamò semplicemente “una rosa è una rosa”. Nel senso che non esiste altro fiore che evoca un'immagine così nitida e immediata come la rosa. E' il fiore dei fiori, la regina incontrastata di tutto ciò che è fatto di petali e profumo.

La natura della rosa è donna; il suo profumo evoca parti oscure dell'animo femminile, illumina gli anfratti del nostro cuore e può trovare luce e zone traboccanti d'amore o lati di noi sconosciuti, completamente bui e aridi. Per questo, paradossalmente, molte donne odiano il profumo mistico e sensuale sprigionato dalla rosa. Perché spesso obbliga a guardarsi dentro. Si dice che sia amato dalle donne con una vita emotiva molto forte e odiato da chi invece ama esercitare il controllo sugli aspetti emozionali della vita.

“Maria rosa, Eva spina”, si diceva riassumendo la contrapposizione biblica tra la prima donna e la madre di Gesù.
Come dalle pungenti spine nasce la morbida rosa, così dalla stirpe di Eva uscì Maria e la nuova vergine riparò l'errore della prima. Dalla Giudea spuntò Maria come dalle spine la rosa” (Sedulio, V sec.).
E' in onore della Rosa Maria che si recita il rosario, cominciato a diffondersi dal XII secolo.

Nella sua Domus Aurea Nerone aveva fatto realizzare un soffitto rotante che rappresentava lo zodiaco e da cui cadeva sui commensali una pioggia di petali di rose, pagati a peso d'oro dall'imperatore. In epoca imperiale le rose erano abbondantemente coltivate, anche in inverno dentro speciali serre, perché erano il principale ornamento di feste e cerimonie varie.
Il grande medico Avicenna fu il primo a produrre un'essenza profumata distillando petali di rose, ma del resto gli arabi hanno sempre fatto di questo fiore un vero e proprio culto: ancora oggi considerano una grande raffinatezza offrire bevande su cui galleggiano petali di rosa.


La rosa è tra le prime piante indicate come obbligatorie nel famoso Editto di Carlo Magno per le sue proprietà medicinali; secondo Plinio erano più di trenta le malattie curabili con la rosa, tra cui alcune gravissime come vaiolo e tubercolosi. In realtà sia i fiori ma soprattutto i frutti delle rose, chiamati cinorroidi, sono ricchi di vitamina C e altre preziose sostanze.

Esistono migliaia di varietà di rose, tuttavia per uso alimentare sono da preferirsi quelle selvatiche, in particolare la rosa canina, così chiamata perché sembra che in passato le sue radici venissero usate per curare la rabbia.
Non c'è spazio per decantare il suo miliardo di usi esterni: ci limiteremo solo a dire che i tipi di pelle su cui la rosa ha il suo migliore effetto sono quelle secche, sciupate, rugose o affette da couperose.

Secondo il farmacologo del XVII secolo Culpeper “i petali di rosa essiccati e ridotti in polvere alleviano i flussi mestruali abbondanti e altri tipi di sanguinamenti. Piccole quantità di vino in cui sono stati macerati dei petali di rosa alleviano mal di testa, mal di denti, i disturbi agli occhi, alle orecchie, alla gola e alle gengive. Sono efficaci anche per curare il dolore addominale e l'utero”.
Le sue proprietà terapeutiche sono note anche in Asia; in uno dei più antichi testi di Medicina Cinese si legge che le rose sono attive nelle costipazioni e negli edemi. Negli ultimi anni, gli studi hanno dimostrato che oltre l'utilissima e fondamentale vitamina C, la rosa contiene anche le vitamine A e P e ha le proprietà di alleviare la stanchezza causata dallo stress, il torcicollo, l'insonnia, il mal di stomaco e il nervosismo. E oltre a tutti gli effetti curativi, un bouquet di rose aiuta a dare sollievo in una giornata frenetica e a rendere più luminosa la vita. Addirittura un poeta lirico greco decantò la capacità del balsamo di rosa di “calmare il cuore che batte pieno di angoscia”.

Le moderne ricerche non hanno aggiunto molto agli studi di Culpeper: degli studi condotti negli Stati Uniti dimostrano che l'olio di rosa può stimolare la produzione di bile e quindi essere utile in alcune patologie epatiche.
Da notare che l'olio essenziale di rosa non è affatto rosa ma verde, il colore che la medicina cinese ascrive all'elemento legno e quindi (sorpresa!) al fegato. 
La solita coincidenza? Forse che si, forse che no :)


Nel mare di informazioni che circonda questo fiore, vorrei spendere due parole appunto sull'olio essenziale che si estrae dai suoi petali.
Cominciamo subito con il chiarire che l'olio di rosa, se estratto correttamente e non adulterato, è una delle essenze più pregiate e costose al mondo. Proprio per questo in commercio si trovano oli essenziali di diversi gradi di bontà, ma mai (o quasi) puri. E comunque ve ne accorgereste dal prezzo. Quando e se vi capiterà di vedere una microscopica bottiglietta da 3 ml al prezzo di una macchina usata, state sicuri che avete davanti dell'estratto puro di rosa. Occorrono circa trenta rose per ottenere una sola goccia di olio essenziale. E ci vuole molto poco per guastare quell'aroma sottile e un po' evanescente che ne è tipico, per cui le procedure per produrre un olio di qualità sono abbastanza complesse e la riuscita non è sempre garantita.

La vera e famosa acqua di rose, usata da sempre contro le infiammazioni e per mantenere una pelle morbida e idratata, è ciò che rimane del processo di distillazione dell'olio essenziale: un'acqua aromatica pregna di minuscole particelle odorose non evaporate. Chiaramente si tratta di un prodotto difficile da trovare e anche piuttosto costoso.
Un approccio abbordabile è trovare un buon olio essenziale che sia stato solo allungato con altri oli vegetali. Sarà diluito ma almeno non dannoso. Con una spesa di 12-13 euro ci si porta a casa primavera e buonumore. Altri invece chiamano “essenza di rosa” dei preparati che già in partenza non hanno nulla a che vedere con il nostro fiore: insomma, i soliti chimiconi. In laboratorio si può riprodurre la quasi totalità di sapori e profumi. La differenza è abbastanza evidente, uno fa venire mal di testa e l'altro no. A voi il compito di scoprire quale. In generale, diffidate di un olio essenziale di rosa che costa 3 euro.

Una volta si diceva che il mese delle rose fosse maggio. Non so voi, ma siamo in pieno luglio e il mio giardino rigurgita rose come se non ci fosse un domani. Tutte le varietà sono in fiore, comprese delle talee di un mesetto fa che avevamo piantato solo per non buttarle via. Meglio, così passiamo direttamente alle mediricette :)

L'acqua di rose era molto usata anche in cucina per conferire un tocco gradevole e raffinato alle pietanze, anche se oggi è stata piuttosto messa da parte e spesso si utilizzano i petali o addirittura i boccioli interi.
Le sfizioserie che seguono le ho trovate in questo libretto, piccolo ma ben fornito.


Con mezzo chilo di petali 1,2 kg di zucchero e il succo di tre limoni, si prepara un'ottima marmellata.
Se non si hanno a disposizione grosse quantità, con 50 gr di petali appena coperti di acqua bollente, fatti macerare per un giorno intero e strizzati bene si ottiene un liquido aromatico che potremmo miscelare al miele e avere così un miele aromatico da usare per infusi e dolci.

Una signora polacca mi ha suggerito questa deliziosa variante: versare del succo di limone sui petali e lasciar macerare anche questi 24 ore; il limone estrae colore e aroma dalle rose. Si conserva in bottiglie e si diluisce con acqua fresca e zucchero per delle golose e dissetanti bibite estive.

Questa è deliziosa:
Cup alle rose
Tenete in infusione in un recipiente in frigorifero (per circa un ora) i petali di 5 o 6 rose molto profumate in una bottiglia di vino bianco secco con il succo di mezzo limone e 150 gr di zucchero. Filtrare, unire una bottiglia di spumante e decorare con altri petali.

Infine una ricetta veramente curiosa:
Merluzzo alle rose
Mettete a marinare in frigo per almeno tre ore il filetto di merluzzo con un filo d'olio di oliva, sale, pepe e i petali lavati e asciugati di due rose. Poi prendere il pesce con tutta la sua marinata, trasferirlo in un cartoccio d'alluminio e passarlo in forno già caldo per 20 minuti a 180 gradi. Adagiare altri petali sul piatto di portata e sistemare sopra i filetti già cotti e coperti del loro sugo.



Non avete voglia di andare in giardino per farvi una bella mangiata?

Un saluto e buona settimana a tutti :)

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