domenica 16 agosto 2015

Essere basici come un limone II, la vendetta

Non è bastato un solo articolo ad esaurire questo argomento e non sono sicura che questa seconda puntata riesca realmente nell'intento.

Lasciamo per un attimo in stand by il nostro limone come frutto e occupiamoci di uno dei suoi aspetti che tornerebbero più utili alla nostra salute: l'ormai famigerato equilibrio acido/basico.
Che cosa è e a cosa serve? E la domanda da un milione di dollari, possiamo influenzarlo in qualche modo mangiando o evitando determinati alimenti?
In tanti ormai dicono che i cibi cosiddetti alcalini siano una bufala.
Cercheremo di essere brevi e concisi per ragioni di spazio e soprattutto di pertinenza. In fondo, questo è uno spazio dedicato al limone, non ad una lezione di fisiologia :)

Innanzi tutto non c'è un solo Ph, ce ne sono diversi e rispondono tutti a sistemi diversi. Quindi, quando parliamo di acidificazione del “sistema” dovremmo specificare a cosa ci riferiamo. Tendenzialmente, ci si riferisce a quello del sangue.

Ora, il Ph del sangue deve avere necessariamente un valore tra 7.35 e 7.55.
Qualcuno dice tra 7.30 e 7.45, ma insomma, ci siamo capiti, il margine è strettissimo e NON PUO' assolutamente variare, né in senso alcalino né in senso acido. Non è che uno è buono e l'altro è cattivo. Il sangue deve semplicemente rispettare questo equilibrio, pena un collasso metabolico.
Se parliamo invece delle urine o del sudore, una variazione nel corso della giornata del Ph anche ad esempio da 7.5 a 6, può essere fisiologica in quanto stiamo comunque parlando di materiali di scarto, non più dentro il sistema ma in via di espulsione, quindi soggetti a naturale acidificazione e degradazione.
Consideriamo anche il Ph dello stomaco, acidissimo, con i suoi valori compresi tra 2 e 3.50, ma è normale, dato che  deve praticamente “fondere” tutto quello che ingurgitiamo con i suoi potenti succhi gastrici e trasformarlo in qualcosa di decente che, alla fine di un lungo processo che non stiamo qui a spiegare, possa essere assorbito dal sangue senza rischi attraverso l'intestino tenue.
Acido si ma non troppo, se i valori dello stomaco scendono sotto il 2 si corrode lo strato mucoso e il tessuto stesso, generando così una dolorosa e pericolosa ulcera gastrica.


Lasciamo perdere gli altri fluidi corporei e consideriamo solo quelli citati.

Da questa breve descrizione si evince come il Ph del sangue sia al di sopra delle immediate dinamiche alimentari.
Altrimenti basterebbero un po' di limone e bicarbonato per alterare quel prezioso equilibrio di cui sopra e trasformarci immediatamente in salme per eccesso di alcalinità, oppure un pomeriggio da McDonald per mandarci direttamente al Creatore per eccesso di acidosi.. cosa questa che nessuno si sente di escludere del tutto:)
Insomma, in effetti il sangue di un essere umano non può essere così sensibile ai cibi, dato che deve rispettare dei parametri abbastanza rigidi da lasciare ben poco spazio alle oscillazioni o, per dirla alla Corrado Guzzanti, “altrimenti lui muore”.

Quando si parla quindi di correggere, almeno parzialmente, il Ph del nostro “sistema” non stiamo certo parlando del sangue.
Quello si autoregola e noi non possiamo alterarlo... almeno nel breve periodo. Se ci impegniamo per una vita intera a mangiare schifezze e ad essere arrabbiati con il mondo, chissà, potremmo anche riuscirci.
E secondo il mio parere non da medico, ma da semplice essere umano, potrebbe essere proprio così. Non sono pochi quelli che affermano che potremmo vivere fino a 120 anni in perfetta salute, qualcuno sostiene anche oltre. Se fosse ancora vivo Matusalemme magari ce lo spiegherebbe lui il suo segreto.
Finalmente ho finito di fare l'avvocato del diavolo :)

Diciamo che c'è un Generale al comando (Ph del sangue) le cui direttive non possono essere discusse ma solo attuate. Un po' più in basso, altri sottoposti con cui invece si può dialogare più democraticamente. E come sappiamo la democrazia è parecchio double face: può essere sia un bene che un male.
Ottima se sappiamo esattamente quello che si può o non si può fare o discernere quello che è giusto da ciò che non lo è, in una parola: autoregolarci.
Non è il massimo se invece siamo completamente allo sbando, nel caso del nostro esempio, se mangiamo tutto il giorno prodotti dolciari industriali, patatine fritte e bibite gassate. Il tutto magari senza mai muoverci dal letto o dal divano. E per finire in bellezza aggiungiamo con un paio di pacchetti di sigarette e una bottiglia di vodka.
In questo caso ben venga un Generale che prenda decisioni indipendentemente dalle nostre scelte stolte, altrimenti questo tizio che ho appena descritto sarebbe morto entro un paio di giorni queste abitudini. Forse anche meno. E ne abbiamo già parlato abbondantemente.
Questo prezioso equilibrio ce lo abbiamo di default fin dalla nascita, quindi anche se esageriamo con i bicarbonati e con i McDonald, il nostro corpo ci bypassa e si autoregola per gli affari suoi.
Ma alla lunga anche i Generali più in gamba non riescono a tenere sotto controllo truppe così indisciplinate.
Infatti, intorno alla mezza età l'equilibrio così faticosamente mantenuto tende a spezzarsi.
Il sangue, per mantenersi entro i suoi rigidi parametri di sopravvivenza, si serve di potenti alleati (oltre a reni e polmoni) chiamati “tamponi basici”, cioè sostanze bicarbonate che aiutano a neutralizzare gli acidi presenti.
Verso la mezza età pare che questi tamponi perdano gradualmente e fisiologicamente di efficacia e allora le sostanze acide cominciano ad accumularsi nel nostro corpo sotto forma di colesterolo, acido grasso, calcoli renali e un'altra miliardata di malattie degenerative. Tra cui il cancro, che sappiamo vivere e formarsi in condizioni di acidosi. Ce ne è per tutti i gusti.
I tamponi basici non funzionano più come dovrebbero e il povero sangue è costretto ad allertare il sistema immunitario, il quale provvede immediatamente al prelievo forzoso (modello Equitalia) dei beni minerali immagazzinati nelle ossa. In questi casi di emergenza il sistema muscolo scheletrico è considerato dal fratello maggiore, il sistema immunitario, una specie di banca presso cui ha un credito con scoperto pressoché illimitato. Calcio, potassio e magnesio vengono tolti dalle ossa e riciclati nel sangue dove occorrono immediatamente per un bene superiore. Questo causerà nel tempo osteoporosi e altre cosette poco gradevoli (la miliardata di malattie di cui sopra) ma di fronte alla minaccia di morte sicura, si sa, alla fine si collabora tutti.
Non corriamo a bere tonnellate di latte perché, per quanto gustoso, pare non abbia del buon calcio biodisponibile per l'organismo, e come ben sappiamo tutti, può creare altri problemi. C'è più calcio assimilabile in una cipolla cruda che in 1 litro di latte.
I farmaci antiacido possono essere un temporaneo sollievo ma lasciano intatti i meccanismi di sovrapproduzione di acidi e non possono sostituirsi agli alcalinizzanti naturali. Che, guarda caso, vengono proprio dagli alimenti.



E questo è lo spazio, più ristretto di quanto si pensava all'inizio, in cui possono operare il limone e simili, ma che comunque non è poco. Le sostanze davvero importanti per il nostro sangue sono quindi i minerali indispensabili per mantenere il suo Ph. Altrimenti se li va a prendere da un'altra parte, come abbiamo visto. Frutta e verdura ne contengono abbondantemente e hanno anche il vantaggio di non produrre ceneri acide alla fine del processo digestivo, al contrario di carni, salumi e latticini. Il nostro limone è di per sé un remineralizzante eccezionale e ha anche il pregio, come abbiamo visto la settimana scorsa, di stappare gli ingorghi e liberare da accumuli di vario genere: grassi, tossine e via dicendo. Ovvero, come ora sappiamo, i famosi depositi di sostanze acide. Sempre la scorsa settimana avevamo parlato della trasformazione dell'acido citrico nello stomaco.

E cosa diventa? Carbonati e bicarbonati, ovvero i famosi minerali alcalini che servono tanto al nostro sangue. Voilà la sua incredibile utilità.
Le critiche maggiori mosse ai cosiddetti cibi alcalinizzanti sono che nello stomaco diventa tutto acido, anche gli alimenti basici. Hanno però dimenticato di dire che questi alimenti ex basici rilasciano quei minerali indispensabili a mantenere l'alcalinità.
Quindi non sono i cibi basici ma i minerali che contengono?
Alla fine è diventata una questione di semantica allora, perché la conclusione è che ciò che mangiamo conta eccome! 

Per finire aggiungo una riflessione personale.
Ciò che magari chiamano “fisiologica perdita dei tamponi basici del sangue”, non potrebbe essere il risultato di una vita di eccessi o carenze in tutti i campi? Alimentare, emotivo, sportivo e qualunque altra cosa influisca sul nostro equilibrio nel senso globale del termine. Materiale e non. E che magari se viviamo felici e sereni, quindi senza aver bisogno di eccessi alimentari o di super droghe per compensare carenze emotivo/affettive, questi tamponi basici non esaurirebbero le loro forze più o meno a metà della nostra potenziale vita.
Di contro, non me ne voglia nessuno, puoi mangiare crudista e vegano tutta la vita, fare la giusta quantità di sport e tutto ciò che prescrivono le attuali regole di salutismo, ma se tutto questo sfocia nella rigidità, nel dogma assoluto e quindi nell'infelicità o nella depressione, varranno le medesime regole che valgono per chi eccede nell'altro senso. Ma questa è solo una mia idea. Che la fisiologia vada a braccetto non solo con la scienza ma anche con la nostra individualità... che da sola potrebbe sovvertire ogni tipo di legge.
Di quantistica in fondo se ne parla già da un po'. Ma questa è un'altra storia.

Non ho mantenuto la promessa. Alla fine è diventato un articolo di fisiologia, ma è servito anche a me perché ho dovuto leggere talmente tante cose per chiarirmi le idee che spero sia stato di una qualche utilità anche a voi. Ho raggiunto il numero massimo di parole con cui ritengo si possa saturare un povero lettore, ma mi sembrava importante fare luce su questo.
Ringrazio la dott.ssa Donatella Aschettino, medico esperto in terapie naturali, il blog di Valdo Vaccaro, Frederic Patenaude di “crudo e salute”, e i miei immortali testi di fisiologia umana.

Purtroppo per voi non è finita. Come per il discorso dei “geli” non c'è due senza tre. Chi mi segue dall'inizio capirà e si rassegnerà all'inevitabile terzo capitolo ;)
Ma stavolta parleremo solo di limone, limonate, polpettine al limone e al massimo di olio essenziale sempre e solo di limone. In tutte le salse. Tanto abbiamo già chiarito i meccanismi fondamentali che sono alla base del suo funzionamento nel nostro corpo... più che abbondantemente, lo so!! E per di più il giorno dopo Ferragosto :)

Alla prossima volta per una ventata di leggerezza e buona settimana a tutti!




Photo credit: edenpictures / Foter / CC BY 

"Hazard C". Con licenza Pubblico dominio tramite Wikimedia Commons

Photo credit: NatalieMaynor / Foter / CC BY

"Acido citrico struttura" di Utente:Paginazero - mio disegno. Con licenza Pubblico dominio tramite Wikipedia - https://it.wikipedia.org/wiki/File:Acido_citrico_struttura.svg

2 commenti:

  1. Ciao Clara! L'uomo è ciò che mangia secondo Feuerbach, si sa da tempo ormai, anche se l'affermazione è apparsa non solo a quei tempi, paradossale. Eppure la realtà è sempre molto complessa: si dice anche che le cose piacevoli sono di solito vietate, nuocciono alla salute o fanno ingrassare...
    La quadratura del cerchio sembra sia il cioccolato :-D
    Un saluto

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    1. Ciao a te Clara! Ogni tanto provano ancora a bruciare sul rogo i vari Feuerbach e a smentire ciò che sembra ormai ovvio a tutti. E ogni tanto ci tocca riscoprire l'acqua calda ;) Ma, come hai ben detto, non è tutto bianco o tutto nero: il nostro cioccolato infatti ne è la prova :-D
      Mi ha fatto piacere che sei passata da queste parti!
      Un saluto anche a te

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