domenica 30 agosto 2015

Le lacrime di Satana: Habanero & Co

Era un giorno come tanti altri quando quella piantina infernale ha fatto il suo ingresso in casa nostra.
Sembrava innocua e colorata con tutti quei fruttini rosso acceso che gli penzolavano dai rami come tante piccole mele. A ripensarci avevano lo stesso colore e lucentezza delle mele di Biancaneve stregate. Avrei già dovuto notare il segnale di pericolo. Mele insane sul serio ;)
Naturalmente mi avevano avvisata che era un peperoncino. Una varietà "abbastanza" forte di peperoncino, aveva detto l'amico che ha regalato la pianta a Max, il mio compagno . E' stato quell'"abbastanza" a fregarmi.
Sono arrivata a rimpiangere la carezza vellutata del tanto temuto peperoncino calabrese considerato almeno da me (ignorante in materia all'epoca) uno dei più forti. E in effetti è vero, almeno per quanto riguarda la produzione italiana. Adesso lo considero poco più che leggero, mio malgrado.
Premesso che a me piace molto il peperoncino in quantità moderate, ogni tanto e soprattutto quello di piccantezza media. Diciamo "abbastanza" piccante.
Così ho abbassato la guardia e ne ho annusato uno appena spaccato a metà e neanche da troppo vicino, da una quindicina di centimetri di distanza. Va bene la curiosità ma era pur sempre peperoncino e ho cercato di stare attenta. "Senti che odore fruttato stranissimo, come di mango...", mi ha tentata il mio compagno con gli occhi accesi dall'entusiasmo.
Anche lì, secondo segnale di pericolo da me ignorato.
Max adora un po' troppo il peperoncino e per lui non è mai abbastanza. Abbiamo sempre utilizzato quello italiano e dove io ne mettevo la punta di un cucchiaino lui ne aggiungeva un cucchiaio intero. Ma non era mai pienamente soddisfatto.
I suoi occhi verdi che brillavano di contentezza avrebbero dovuto attivarmi più di un campanellino di allarme. Praticamente ne ha staccato uno dalla pianta, lo ha sciacquato velocemente, tagliato a metà e prima che potessi dire "aspetta, forse è il caso di", lo stava già masticando allegramente. Le sue labbra sono diventate scarlatte, ha cominciato a camminare su e giù per la cucina e faceva un rumore strano con la bocca, ma sembrava felice come un bambino a Natale.
In seguito mi ha spiegato che era l'ipersalivazione, uno dei tanti effetti "secondari" che provocano le sostanze estremamente piccanti.
Così ho annusato.
Sono passati due anni ma il ricordo è ancora impresso a ferro e fuoco nei miei ricordi. Letteralmente.
In effetti il mango l'ho sentito. Ho avuto qualche secondo per carpire e persino apprezzare questa intensa combinazione di frutta aspra e zuccherina contemporaneamente. Ho addirittura accennato un sorriso per la sorpresa e il piacere di quell'aroma così connotato e forte che non ti aspetti proprio da un frutto come quello. Perché il peperoncino in realtà non ha un vero e proprio odore, sa un po' di peperone, ma finisce lì. Ho alzato gli occhi e stavo per verbalizzare il mio apprezzamento quando pochi istanti dopo il dolce fruttato è scomparso improvvisamente dalle mie narici sostituito da qualcos'altro. Il tutto è avvenuto in una manciata di secondi ma ho ben distinto ogni fase. E' iniziato con un lieve pizzicore che mi ha fatta sorridere "Ecco, ora comincia a sembrare un peperoncino...ma non sembra niente di che...".
Mentre parlavo il pizzicorino è gradualmente aumentato e contestualmente io ho diminuito il sorriso. Arrivata a un livello medio ho mantenuto un'espressione neutra, della serie "ok, così può andare, ma ora basta".
E invece non si fermava. Mentre aumentava di intensità dapprima lentamente, è passato impercettibilmente dal naso alla gola e finalmente è esploso di botto in tutta la sua cattiveria.
Vi assicuro che anche Satana avrebbe strabuzzato gli occhi.
Sembrava di respirare lava. Ho fatto un salto all'indietro andando a sbattere contro il poveretto che ci aveva regalato la pianta dandogli praticamente una gomitata in faccia. A pensarci bene, avrei anche potuto colpirlo più forte :)

La convivenza con il mostro indiavolato non è stata affatto semplice.
"Tanto se li mangia lui", potreste pensare voi come incautamente ho fatto io all'inizio.
Non  è proprio così.
Anche il nostro gatto è indignato, offeso e oltraggiato quando Max fa la sua annuale pulizia e taglio dei mostri prima di congelarli e scappa in giardino a zampe levate.
Il piccante si diffonde nell'aria appena li tagli come una nube tossica. E questo è solo il minimo danno. La prima volta eravamo ignoranti e non sapevamo che per maneggiare una pianta/tritolo come l'Habanero andavano usati i guanti e magari anche degli occhiali protettivi. L'abbiamo imparato a nostre spese.
Quel primo anno aveva raccolto circa una trentina di frutti e si era armato di un coltello per tagliarli in quattro, eviscerarli dalla placenta e dai semi (le parti più letali, che comunque conserva) e congelarli per averli sempre disponibili tutto l'anno. Senza occhiali e senza guanti. Poi ha ingenuamente sciacquato le mani con la sola acqua del rubinetto e ha toccato qualunque cosa gli capitasse a tiro in cucina e nelle altre stanze della casa prima di renderci conto che qualcosa non andava. Ho aperto il frigo per preparare la cena e poi mi sono tolta un ciuffo di capelli vicino agli occhi. Le urla credo le abbia sentite tutto il vicinato. E non andava via con nessun rimedio, ho versato litri di acqua con sapone e senza, ho provato anche con un batuffolo imbevuto con latte gelido. Niente. Dopo che la sostanza ustionante aveva comodamente fatto il suo corso, lentamente ha smesso. Abbiamo pulito tutto e lui si sarà insaponato le mani dieci volte fino quasi a spellarsele, ma aveva toccato superfici non sospette praticamente in tutta la casa. Il giorno dopo ho scoperto, di nuovo a mie spese, che aveva toccato anche il mio computer. Non ho più mangiato peperoncino (neanche quello semplice) per mesi.  Stendiamo un velo sulla nostra ingenuità.
E questo era l'Habanero red, come abbiamo scoperto in seguito, uno dei più miseri tra gli Habanero, che consta tra i suoi parenti elementi ben più infernali.
Infatti quest'anno Max ha deciso di alzare il tiro e ha comprato una pianta di Habanero chocolate.


Diciamo solo che esiste una scala di piccantezza che porta il nome del suo creatore, il chimico statunitense Scoville, che assegna un valore alla capsaicina (la sostanza che pizzica) contenuta nelle varie specie. Non entriamo troppo nel dettaglio, ma l'Habanero red (il primo che abbiamo avuto) viaggia tra le 150.000 e le 300.000 unità, mentre il nuovo chocolate si attesta sulle 425.000.
Non ho voluto quasi neanche guardarlo da lontano.

Su quasi tutti i testi che ho consultato (e non sono pochi) al peperoncino vengono attribuite proprietà digestive, antisettiche e stimolanti dello stomaco. Parliamo ora di quello medio, senza scomodare le varietà più infernali che sono davvero alla portata di pochi appassionati :)
Appartiene alla famiglia delle Solanacee di cui abbiamo abbondantemente parlato ne "Le mele insane" e quindi va preso un po' con le pinze. Anche in senso letterale.
Contiene degli alcaloidi chiamati capsaicinoidi di cui il più abbondante è la capsaicina, quella di prima utilizzata da Scoville per la sua scala di piccantezza.
Infatti è a causa del suo sapore "aggressivo" che ci priviamo delle sue ingenti quantità di vitamina C (un piccolo peperoncino ne contiene più di una tazza di succo di arancia) e anche delle sue proprietà antiemorragiche: la presenza di vitamina K2 garantisce infatti la chiusura delle ferite in breve tempo unita a un'ottima azione antibatterica. Meglio di così... Brucerà un pochino ma l'effetto cicatrizzante e l'asepsi sono assicurate :)

Le sue proprietà vasodilatatrici e anticolesterolo sono ormai note da tempo, infatti si impiega nella prevenzione e nella cura dell'arteriosclerosi, che in passato veniva chiamata "ruggine delle arterie". Rende l'idea, vero? Anche il peperoncino è una specie di sturalavandini come il limone, solo leggermente più traumatico come sapore ;)
E a proposito di questo, sembra che il peperoncino non sia davvero "caldo". La capsaicina inganna il nostro cervello con un complicato meccanismo di neurotrasmettitori e recettori che non stiamo qui a sviscerare, facendogli credere che ci sia qualcosa di bollente mentre invece non è vero! Ma l'organismo in questo modo può agire come se avesse caldo, ad esempio sudando e di conseguenza abbassando la temperatura corporea.
Sempre la capsaicina fa in modo che le cellule nervose rilascino una molecola che scatena i processi infiammatori e il naso si irriterà un po' e comincerà a colare. C'è chi lo assume per volgere questo meccanismo a proprio vantaggio in caso di congestione nasale.
E' stato utilizzato con successo nella cura dell'alcolismo e nella caduta dei capelli.
Addirittura pare che essendo una Solanacea come la Nicotiana Tabacum, rilasci delle sostanze simili che "accontentano" il fumatore facendogli desiderare meno sigarette e senza i danni della combustione.
La sua azione rubefacente (la capacità di attrarre più sangue negli strati superficiali della pelle permettendo un alleggerimento dell'infiammazione nei tessuti sottostanti) si è dimostrata utile per artriti e reumatismi, esistono infatti numerosi preparati da spalmare a base di capsaicina, a dosi sempre basse per il suo effetto irritante. In cucina non ne parliamo. Viene utilizzato sia nei paesi freddi che in quelli caldi per motivazioni simili e opposte. E' il re delle spezie utilizzate tradizionalmente per conservare le carni e impedire la proliferazione batterica. Inutile menzionare ricette stavolta :)

 

Quasi tutti i medici o forum di medici sconsigliano categoricamente l'uso del peperoncino, anche quello di piccantezza media,  in caso di emorroidi. "Evitare tutti i cibi piccanti", si legge un po' dappertutto.

In realtà la maggioranza dei testi specifici invece ne consiglia vivamente l'uso proprio per le emorroidi.
Il prof Giuseppe Antonelli nel suo "Piante che ridanno la salute" riferisce che già nel 1853 l'Accademia di medicina di Parigi istituì una commissione per verificare le affermazioni di un certo Allègre, un non medico che asseriva appunto di aver guarito numerosi casi di emorroidi solo con il peperoncino.
Alla fine delle sperimentazioni la Commissione prese atto che il pimento solleva e guarisce le emorroidi recenti e fa scemare dolore e volume di quelle antiche.
Poco dopo, un'altra schiera di medici confermò questi risultati.
Sempre in Francia, intorno alla metà del 1800, fu utilizzato con successo contro il colera e veniva somministrato a cucchiai infuso in acqua bollente o in brodo e poi anche per clistere. Possiamo solo immaginare i bruciori infernali al povero lato B, ma dopo qualche ora vomito e diarrea cessavano per incanto. La sua azione pare dipenda dalla regolarizzazione delle funzioni gastro intestinali e della vena porta che toglie la stasi e le perdite sanguigne.

Ci sarebbe ancora una mezza enciclopedia da scrivere su questa piccola e letale solanacea e molti studi devono ancora essere conclusi o approfonditi ulteriormente.
Ci sono le solite incongruenze: c'è chi dice che è benefico e attivo per lo stomaco e chi ti ammonisce a starne alla larga, c'è chi grida al miracolo sulle emorroidi e chi si fa il segno della croce al solo pensiero. Insomma a chi dobbiamo credere?
Al solito, la verità sta nel mezzo.
Il peperoncino ha apparentemente causato problemi digestivi in alcune persone ma li ha attenuati in altre.
In casi di disturbi cronici (reflusso gastroesofageo, colon irritabile..) ammorbidiva i sintomi, ma in casi di occasionale acidità di stomaco li peggiorava. Cronico si, acuto no? Forse.
Alcuni lo adorano, altri lo detestano. Altri, come chi scrive, sono nel limbo della moderazione. Come la maggior parte, credo. E va bene così.

La storia dell'Habanero non è qui per caso. Abbiamo distribuito questi peperoncini a chiunque fosse disposto a provarli e i risultati sono stati variegati ma con qualcosa in comune.
Hanno avuto un effetto benefico su chiunque abbia avuto abbastanza coraggio e amore per questo frutto da provarli.
Max si è liberato da un fastidioso raffreddore che andava avanti da giorni solo con una salsa allo yogurth cui era stato aggiunto l'Habanero.
Qualcun altro ha risolto un doloroso attacco di emorroidi che durava da settimane e un altro ancora ne tratto energia e vitalità inserendolo pian piano nella propria alimentazione.
In pratica se ne senti l'esigenza allora ti serve sicuramente a qualcosa.
Mai stata più convinta della veridicità di questa affermazione come nel caso di una sostanza estrema come l'Habanero. Max e altri hanno trovato la loro medicina in cucina. E' proprio il caso di dirlo.
Spero solo non continui a salire su per la scala di Scoville, perché c'è anche di molto peggio. Sostanze paurose che riducono l'Habanero chocolate a una goccia in mezzo a un mare di piccantezza estrema. Un'onda del mare di Ostia e uno tsunami del Pacifico.
Infatti vorrei salutarvi con un video assurdo in cui dei pazzi addentano un Carolina Reaper. Cos'è?
Dico solo Habanero Chocolate 400.000 unità SHU, Carolina Reaper 2.000.000!!
Non è sottotitolato ma le immagini sono molto eloquenti :)

Un saluto e buona settimana a tutti!


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