domenica 23 agosto 2015

Essere basici come un limone III, la resurrezione

Ciao a tutti!
Eccomi pronta a mantenere la promessa della volta scorsa. La resurrezione del limone in tutte le salse :)
Dopo tanta fisiologia, acidi, basici e compagnia bella, adesso tocchiamo il polo opposto ed esageriamo sul serio. Oggi, come si dice a Roma, se magna! E non leggero. Per chi non tollera i latticini ci sono ottimi sostitutivi vegetali di vario tipo. Personalmente alla panna di soia preferisco la crema e il latte di riso.

Come abbiamo visto nella parte I, il limone era utilizzato anche per uccidere germi e batteri eventualmente presenti in acque potabili: credo fosse per lo stesso motivo che mio nonno lo spremeva sulle cozze appena staccate dallo scoglio e se le pappava crude così, come se niente fosse.
Ai giorni nostri sappiamo anche che il succo di limone impiega diverse ore a uccidere i batteri. Ma all'epoca era un'altra storia.
Oggi ci faremmo il segno della croce se vedessimo qualcuno mangiare delle cozze crude, a meno che non provengano da scogli certificati e mari biologici. Magari da qualche parte nel nostro bellissimo sud Italia si può ancora fare, ma sul litorale romano Dio ce ne scampi...anzi, nemmeno quelli, figuriamoci le cozze crude!
Sono una specie di "fegato del mare", nel senso che depurano le acque filtrando le impurità. Su wikipedia è riportato che una cozza sarebbe in grado di depurare circa 4 litri d'acqua inquinata l'ora. Proviamo quindi solo a immaginare cosa può contenere una cozza (cruda) oltre a qualche grammo di puro piacere per gli appassionati: si parla di cosette come tifo, paratifo, epatite virale e colera.
Ma restiamo in tema.


Dicono che il limone sia la morte del pesce... e per me è vero, nel senso che l'unico posto dove non lo metterei mai è proprio sul pesce fresco. Chi se ne intende sul serio sa che è una bestemmia irrorare del pur meraviglioso succo di questo agrume il pesce veramente fresco e buono. Poi i gusti personali sono un'altra cosa. Mio padre ad esempio (da non prendere!) affoga nel succo di limone sia i filetti di merluzzo congelato da 4 euro, sia un branzino appena pescato da 40 euro al kg.

Spaghetti al tonno, acciughe, capperi e limone

Se abbiamo solo dell'umile tonno in scatola per farci due spaghettini, si può provare a soffriggere aglio, olio, peperoncino. Aggiungere qualche cappero dissalato e spezzettato grossolanamente e 5/6 olive nere tritate. Dopo aver insaporito per bene unire il tonno, un'acciuga e la scorza finemente grattuggiata  di mezzo limone non trattato. Spegnere dopo un minuto dall'aggiunta degli ultimi 3 ingredienti, versarci dentro gli spaghetti e se piace, cospargere con del pangrattato. Mescolare, impiattare e divorare. Semplici ma di grande effetto. A volte ho aggiunto (prima degli ultimi 3 ingredienti) qualche pomodorino piccadilly spaccato in quattro e fatto leggermente appassire, non proprio cuocere, in modo che rilasci il succo e rinforzi un po' il condimento.
Il problema delle salse in bianco per pasta è sempre la tentazione di aggiungere più olio, a meno che non ci sia della panna o simili.

E a proposito di panna, per i più temerari proporrei un paio di ricette di mio padre, una personalità dai sapori forti, fritti, unti e iperconditi. A volte lo guardo scuotendo la testa dall'alto (o dal basso) della mia ciotola di insalatina semiscondita, altre volte condivido con lui senza ritegno porzioni da camionista delle cose più succulente che prepara.
Sicuramente soffro di una qualche forma di schizofrenia culinaria, ma il settimo giorno anche Dio si è permesso un po' di tregua:) e la salute è fatta anche di concessioni straordinarie.
Queste due ricette sono tra le più buone che mette in tavola. Non le descrivo nei minimi dettagli perché chi ama davvero la cucina sa come muoversi, improvvisare e meglio ancora, personalizzare. E anche perché altrimenti mi occuperebbero tutto il post ;)

Tagliolini con crema di latte al limone e pepe nero

Per 4 persone occorrono più o meno 4 etti di tagliolini all'uovo (meglio se fatti in casa, naturalmente), 250 ml di crema di latte fresca, burro, succo e buccia di un limone, sale, pepe nero e a scelta, del parmigiano.
In una padella abbastanza larga da contenere poi la pasta sciogliete una quantità a piacere di burro. Lui abbonda mentre io cerco sempre di dimezzare e risolvere con un po' di latte in più. La spuntiamo a turno. Aggiungere la panna, il succo e la scorza tritata del limone, sale, pepe nero come se piovesse e parmigiano a piacere. Cuocere i tagliolini, tuffarli nella salsa e mescolare bene. Anche qui stesso discorso, se per alcuni la panna sembra poca, allora aggiungete del latte. O doppia dose di panna, fate voi :)
Mangiati una volta ogni tanto non hanno mai ucciso nessuno.

Questi altri invece è riuscito a propinarceli nell'unico intermezzo fresco di questa estate al microonde. La ricetta originale l'ha presa da giallozafferano e ha apportato le sue modifiche personali.
Vi avverto, anche questi fanno caldo solo a sentirli nominare. Conservate questo post per il mese prossimo, perché pare che l'africano stia premendo per rientrare in Italia. In senso climatico, ovviamente.
Per l'altro discorso dovremmo mettere sul banco degli imputati le classi governative della grande Europa e chiedere conto di cosa diavolo stia succedendo davvero, invece di fare il loro gioco e scatenare una guerra tra poveri.
Torniamo al limone e a mio padre, che è meglio. Se ci levano pure l'appetito è la fine.

Ravioli di salmone e gamberi profumati al limone con salsa rosa al timo

150 gr di gamberetti, 150 gr di filetto di salmone, 250 gr di ricotta di bufala, 1 limone, poco brandy, timo fresco, 250 ml di crema di latte, 100 ml di salsa di pomodoro, sale e pepe.
Tritare con la mezzaluna i gamberi e il filetto di salmone e metterli a rosolare in padella con olio e aglio. Sfumare con del brandy e far evaporare. Aggiungere sale e abbondante pepe nero e appena spento il fuoco (devono cuocere pochissimo) unire la buccia di limone finemente tritata. Una volta freddato il composto aggiungere la ricotta e mescolare bene. Riempire i ravioli e a parte preparate il condimento con aglio, olio, timo e pomodoro e fate cuocere. In ultimo aggiungete la crema di latte, scolate i ravioli e conditeli con questa salsa.
I ravioli li ha preparati lui ma devo ammettere che, ahimé, la foto è la mia.


Se ci fosse la sacra triade di Masterchef, probabilmente Barbieri o Cracco mi denuncerebbero ai carabinieri per l'impiattamento horror. Ho cercato anche di far colare artisticamente la salsa ai bordi del piatto ma tempo di prendere la macchina fotografica ed è diventato così. Direbbero che ho sparato ai ravioli prima di metterli nel piatto e che sono riuscita nell'impossibile: rendere veramente brutto qualcosa di squisito.
Perché sicuramente, almeno di sapore, li apprezzerebbero :)

Crema di limone

In un barattolo di vetro a chiusura ermetica, far macerare mezzo litro di alcol a 95° con la buccia di tre limoni (solo la parte gialla altrimenti prenderà un che di amarognolo) per 8 giorni avendo cura di agitare il barattolo almeno una volta al giorno. Trascorso il tempo dovuto, far sobbollire un litro di latte a lunga conservazione con 800 gr di zucchero e due bustine di vanillina. Appena sciolto lo zucchero spegnete subito e far freddare completamente il composto. Unire l'alcol dopo aver eliminato le bucce, imbottigliate e conservate in freezer. Da consumarsi a bicchierini e non a boccali :) Sentirete che meraviglia. 
Il latte di soia aromatizzato alla vaniglia in questo caso è migliore di quello di riso.

Purtroppo non abbiamo sempre limoni a disposizione, ho scoperto tempo fa a mie spese che l'estate non è proprio la loro stagione preferita per fruttificare. Un buon modo per ovviare alla loro mancanza è di far seccare per bene le bucce di limone in forno e poi le tritarle finemente con il frullatore o altro, così potrete metterle in un barattolo e utilizzarne un pizzico ogni volta che vorrete. Ne ho visto un barattolino in una bottega artigianale e l'ho imitato. Non è la stessa cosa della buccia fresca ma, appunto, una buona imitazione. Ottimo in tutti i tipi di polpette che siano carnivore, pescivore o vegane :)

Come avrete notato ho mantenuto la mia promessa: un post più leggero, niente filosofia, fisiologia o medicine antiche... solo la leggerezza di panna, burro e ravioloni farciti!!
La fregatura c'è sempre ;)

Oggi mi sono fatta prendere la mano dopo un'estate fatta di pranzi a base di cocomero e pesche fredde al limone e che, a quanto pare, non è nemmeno finita. Sembra proprio che la Terra abbia la febbre o che il Creatore si sia dimenticato il forno acceso lassù.
E neanche con il limone abbiamo finito. Per la fame arretrata ho saltato tutta la parte che ha a che fare con l'olio essenziale estratto dalla buccia del limone  dato che finora abbiamo parlato solo delle virtù del succo, che non c'entra niente con l'olio essenziale. Ma non temete, non ne parleremo subito. Fedele alla natura bipolare dei miei post, passeremo dalla freschezza del limone ai bruciori di Satana.
La prossima volta faremo una capatina all'inferno e vedremo se ci sono davvero diavoli e fiamme :)

Un saluto e buona settimana a tutti!



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